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Davvero questo volume, nato per festeggiare gli ottant'anni di Guido Fink con una corposa scelta dei suoi scritti apparsi in riviste e atti di convegni tra il 1968 e il 2006, si colloca "nel segno di Proteo". Letteratura inglese e americana, cinema, teatro (compreso quello della memoria): la ricchezza dei suoi interessi di studioso, unita alla prodigiosa capacità di creare nessi velocissimi mettendo in relazione ambiti remoti e svelandone intrecci imprevisti, testimonia la poliedricità d'un profilo intellettuale metamorfico e imprendibile, la cui lezione - dietro la maschera elegante d'un implacabile understatement - ci appare oggi più che mai indispensabile.